La trasposizione architettonica di questa idea funzionale è stata la ricerca della massima trasparenza e luminosità, per garantire la massima visibilità sul Corso.
Il trattamento delle facciate (ciascuna mantiene un rapporto diretto con la città) consiste in una successione di filtri o elementi che creano contrasto tra opacità e trasparenza. Dall’interno i telai smussati incorniciano immagini da cartolina: la facciata di palazzo Ascenzo, la veduta del monumento ai caduti, le pendici di Modica Alta, la sommità dei tetti.
Riflessi e illuminazione indiretta, illusioni e colori; la successione delle superfici crea una densità delle ombre. La gamma delle tinte va dal grigio tortora delle pareti tinteggiate, al bianco calcareo della pietra forte modicana, al color rame….tutti colori che in qualche modo rievocano immagini del luogo.
Sia all’esterno che all’interno è stata evidenziata la purezza delle linee; negli interni, di colore bianco e con pavimentazione in rovere chiaro nelle aree destinate al pubblico, l’effetto di purezza è accentuato dalla presenza del percorso interno a doppia altezza tagliato dalle passerelle al piano superiore e dalle fonti di illuminazione sia naturale che artificiale. All’esterno il rigore formale dei volumi richiama i vicini muri in pietra lavorata, come il volume dell’ascensore richiama, in un certo senso, la Torre del Castello.